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Dagli Integratori ai “Medical Food”: cosa sta cambiando
Gli alimenti medici (medical food) sono “un prodotto alimentare espressamente elaborato o formulato e destinato alla gestione dietetica di pazienti, compresi i lattanti, da utilizzare sotto controllo medico”, come specifica il Ministero della Salute. Si tratta in pratica di prodotti destinati a pazienti che, a causa di determinate patologie, possono avere difficoltà ad alimentarsi in modo corretto – dal punto di vista nutrizionale – utilizzando i comuni alimenti, integratori compresi.
Medical food: le cautele della FDA
Un recente articolo pubblicato su Medscape ha cercato di fotografare la tendenza medical food, sottolineando come in America sia un contesto contraddistinto da luci e ombre.
Negli Stati Uniti le aziende commercializzano una vasta gamma di medical food: dalle soluzioni solubili e le capsule per l’Alzheimer, agli spaghetti a basso contenuto proteico per la malattia renale cronica (o insufficienza renale cronica, MRC). Per molti di questi prodotti, la “promessa” è di mitigare i sintomi e in alcuni casi di avere un effetto diretto sulle patologie correlate. Una tendenza, quella dei medical food, su cui molte azienda stanno lavorando per cercare di attirare l’interesse di medici e consumatori finali.
Tanto che la Food and Drug Administration è intervenuta per chiarire la propria visione, che è alquanto ristrettiva: secondo la FDA, infatti, sono poche le condizioni mediche idonee al trattamento con alimenti medici, e alcune aziende si sono così viste contestare i propri prodotti, considerati farmaci veri e propri. L’attenzione delle aziende produttrici si sta ora orientando verso i Medici Ospedalieri.
Medical food: il contesto legislativo
Secondo un aggiornamento dell’Orphan Drug Act del 1988, un alimento medico è “un alimento che è formulato per essere assunto o somministrato per via enterale sotto la supervisione di un medico e destinato alla gestione dietetica specifica di una malattia o condizione per la quale requisiti nutrizionali distintivi, basati su principi scientifici riconosciuti, sono stabiliti mediante valutazione medica”.
Nel 1993 la FDA ha emanato delle disposizioni applicative della legge, ma da allora ha emesso solo un documento orientativo, che non è giuridicamente vincolante.
Il quadro normativo in Italia
In Italia, e in Europa più in generale, l’inquadramento normativo è più maturo: nel 2018 il Ministero della Salute ha aggiornato le Linee Guida, che contengono le caratteristiche che un alimento medico deve possedere (tra cui etichettatura e ingredienti), e che sottolineano le differenze rispetto agli integratori alimentari.
I medical food, come i farmaci, devono possedere una documentazione scientifica di supporto; un Registro Nazionale elenca tutti i prodotti autorizzati, che sono detraibili dalla dichiarazione dei redditi e, in parte, erogati dal Servizio Sanitario Nazionale.